L’ECONOMIA DELLE RIPARAZIONI
Tg2 – Lavori in corso ha realizzato una puntata sull’obsolescenza “programmata”, un termine ormai noto a tutti, che non ha bisogno di definizioni. Quello che però forse non tutti sanno è che in Francia sono previsti fino a due anni di carcere per chi opera l’obsolescenza programmata ai danni del consumatore. In alternativa, è prevista una multa di 300 mila euro, che può salire fino al 5% del fatturato generato dall’azienda nel Paese. L’obiettivo è ovviamente proteggere i consumatori dal comportamento sleale di alcune aziende che progettano elettrodomestici destinati a rompersi dopo pochi anni.
Durante la trasmissione, il tema è stato lo spunto per parlare anche di riparazione, rifiuti elettrici ed economia circolare.
L’Unione Europea si sta muovendo per promuovere il recupero dei prodotti che non funzionano più e in Svezia prevedono addirittura il rimborso sulle spese di riparazione per chi decide di recuperare un elettrodomestico rotto.
In altri Paesi stanno nascendo, invece, delle iniziative “dal basso”, come ad esempio i “repair cafè” ovvero dei luoghi dove socializzare e riparare oggetti malfunzionanti, grazie all’aiuto di volontari, che – secondo le proprie competenze – procedono al recupero dell’oggetto rotto.
Tra gli ospiti, in collegamento da Londra, Ugo Vallauri, che è un promotore di questa cultura del riutilizzo e della riparazione fin da quando, cinque anni fa, ha fondato The restart project, un’iniziativa per recuperare gli elettrodomestici e gli apparecchi elettronici rotti, che vengono riparati durante incontri collettivi in cui ciascuno mette a disposizione la propria esperienza per dare nuova vita agli oggetti tecnologici guasti.
A concludere la trasmissione, un consiglio del giornalista Antonio Galdo (ideatore del sito Non Sprecare www.nonsprecare.it): «Non acquistate prodotti cinesi a basso costo. È un risparmio solo apparente perché quei prodotti consumeranno molto di più nel lungo periodo ed incideranno pesantemente sul budget familiare».